martedì 13 maggio 2014

Uno dei borghi più belli d'Italia: Asolo

Veduta di Asolo dal Castello.

Asolo è una città che ti sorprende, che ti entra nell'anima mano a mano che ti avvicini, percorrendo le strade che risalgono i colli e lasciandoti alle spalle la pianura e il suo caos cittadino.
 Non lontana da Treviso e vicina a Bassano del Grappa, Asolo è un'isola sospesa tra il verde dei suoi boschi, dei suoi giardini e l'architettura che spazia tra un groviglio di tetti, che richiamano la gloriosa Venezia e le numerose ville che si adagiano sui dolci declivi e abbracciano con lo sguardo un'orizzonte che si spinge lontano.





Catturate dalla bellezza di Asolo qui trovarono pace tre donne dal passato più diverso.

La prima è Caterina Cornaro, Regina di Cipro, Armenia e Gerusalemme e Signora di Asolo, la quale nel lontano '400 trasformò la città in un ricettacolo di artisti e intellettuali. Oggi è possibile vedere ancora il suo castello, rimaneggiato più volte, al cui interno trova spazio il Teatro Duse, dedicato 
proprio alla "Diva" Eleonora Duse, che scelse Asolo come sua dimora, per rigenerarsi dopo ogni tournèe. Si può ancora ammirare la sua casa asolana, che si sviluppa al di sopra all'arco di accesso delle mura trecentesche della città. La camera che la divina occupava è proprio quella che si trovava al di sopra dell'arco e dalla quale poteva ammirare il massiccio del Grappa, a lei molto caro.
Ora le sue spoglie trovano riposo nell'oasi di Sant'Anna di poco fuori dal paese. 



Ultima donna, ma non meno famosa è l'esploratrice e fotografa inglese Freya Stark, che scelse Asolo come luogo di ristoro dell'anima. Qui si può visitare, su prenotazione, la sua villa ed esplorarne il giardino, all'interno del quale fu scoperto il teatro romano dell'antico municipio di  Acelum, del I sec. d.C..


A ricordo di queste personalità cittadine, stando comodamente seduti su uno dei tanti tavolini del Caffè Centrale, che si affacciano sulla piazza cittadina, si può sorseggiare uno dei caffè proprio a loro dedicati. Una vera goduria per il palato!!! Da qui si può 
ammirare anche la Fontana Maggiore che troneggia in mezzo alla Piazza. Fino a pochi anni fa, l'acqua che sgorgava dalla fontana proveniva dall'acquedotto romano, ancora funzionante e visitabile per un piccolo tratto, accedendo da Piazza Brugnoli, luogo in cui sorgevano le terme cittadine romane.Si tratta di un acquedotto scavato in cunicolo nella roccia e che raccoglieva le acque provenienti dai colli asolani. 



Asolo nonostante sia un piccolo comune trevigiano colpisce per il grande via vai di gente che popola il suo centro storico. Quello che si respira è un profumo di un glorioso passato, di gente fiera del proprio essere asolani.
                                                 

Così come scriveva il poeta Robert Browning è bello "asolare" lungo le vie del centro e imbattersi quasi per caso in un giardino all'italiana o in un'architettura un pò stramba come quelle Case Anseatiche dell'artista Marius Pictor, erette in onore dell'Olanda, che subito si contrappongono alla sobrietà di una Casa in perfetto stile asolano, o ancora la tufacea casa Longoborda, appartenuta a Francesco Graziolo. 








"Asolando" lungo le stradine del centro storico si può anche decidere di percorrere i 250 scalini che portano alla Rocca. Fortezza ciclopica di forma poligonale e simbolo della città. Fu eretta in un periodo compreso tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo d.C., sul Monte Ricco.


Da qui si può godere di un ampio panorama a 360° sulla pianura trevigiana fin quasi al mare, si possono scorgere i Colli Euganei, il Monte Grappa, Le Dolomiti e le colline moreniche circostanti.
E infine come non concludere una piacevole giornata ad Asolo con una tappa alla Corte del Re?


In questa rustica osteria che si affaccia proprio sulla piazza cittadina si possono assaggiare delle vere prelibatezze locali, alcune delle quali provengono proprio dalla casa del proprietario come il morlacco insaporito da una marmellata di radicchio trevigiano, da non perdere!





Info:

Il centro storico di Asolo è a traffico limitato, per cui si deve lasciare la macchina in uno dei diversi parcheggi che s'incontrano lungo la salita. Si può lasciare la macchina al parcheggio Cà Vescovo, di fronte allo stabilimento Scarpa. Da qui partono dei bus navetta la domenica e i festivi dalle 14:30 alle 19:30 ogni 20 minuti.
Oppure imboccando Via Forestuzzo si incontrano dapprima il parcheggio gratuito Forestuzzo, secondo me la scelta migliore, da qui ci si impiega 10 minuti a piedi o salendo ancora un pò con la macchina il parcheggio a pagamento Cipressina.

Una volta raggiunto il centro storico ci si può rivolgere all'Ufficio Informazioni Turistiche che si trova proprio di fronte alla Cattedrale e vicino al Museo Civico. Qui vi verrà consegnata una pianta di Asolo con tutte le maggiori attrazioni e un pieghevole con numerose informazioni storico-culturali.

Il Museo Civico è aperto il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 19:00. La prima domenica di ogni mese è possibile effettuare una visita guidata gratis, che parte alle ore 16:00. Biglietto d'ingresso 5 euro. Se decidete di visitare la rocca si può fare il cumulativo per un totale di 6 euro.

La rocca è aperta la domenica dalle 10:00 alle 19:00. Biglietto d'ingresso 2 euro.

Un sito internet molto utile è:









sabato 26 aprile 2014

Una giornata a Trento


Il mio primo post lo voglio dedicare a Trento. 

Sono stata qui diverse volte, ma ci torno sempre volentieri, perchè è una di quelle città, a mio avviso, a misura d'uomo, ordinata, pulita, elegante, viva e immersa tra le montagne. 
Questa volta parto dalla mia Treviso per gustarmi il MuSe, il nuovissimo museo della scienza e il S.A.S.S ossia lo Spazio Archeologico Sotteraneo del Sas.


La mia prima tappa, complice una bella giornata di sole, è una bella colazione composta da cappuccino e brioche, comodamente seduta in uno dei più bei salotti d'Italia, ovvero Piazza Duomo.

                                                 
Dal mio tavolino affacciato sulla piazza posso così osservare in tutta tranquillità il Palazzo Pretorio con la sua torre civica, il Duomo dedicato a San Vigilio e la monumentale fontana di Nettuno.


 Quello che più colpisce il mio sguardo sono i 
due palazzi attigui di Cazuffi e di Rella, con le 
loro facciate affrescate con figure mitologiche e floreali dal Fogolino. Palazzi signorili sono disseminati un pò in tutta la città e basta percorrere Via Belenzani, di fronte alla torre civica della Piazza, per vederne dei begli esempi.



Lasciatami la Piazza alle spalle proseguo il mio tour verso una delle due mete di questa trasferta, il nuovissimo Museo della Scienza, ossia il MuSe. Progettato dall'architetto Renzo Piano, il museo si configura come qualcosa di futuristico. E' stato dato molto spazio alle vetrate, agli open spaces, integrando in modo magistrale un'architettura moderna in un paesaggio storico-naturale.  


Un consiglio, io mi sono recata qui per la visita un venerdì mattina, quindi il museo era letteralmente preso d'assalto dalle scolaresche, per cui la visita è risultata un pò difficoltosa e meno godibile, in quanto gli spazi espositivi sono un pò limitati, mentre è lasciato molto spazio alle aree per le esperienze pratiche. Il biglietto d'ingresso intero è di 9 euro, ma ne vale la pena. La cosa che vale la spesa è sicuramente l'allestimento chiamato il "grande vuoto". I sei piani, da quello interrato al lucernario sono collegati tra loro da una cascata di animali, che partendo da scheletri di dinosauri (seminterrato), risale fino agli uccelli delle alte quote montane.
 Bhe che dire, un museo che deve essere visto almeno una volta per i tantissimi spunti che offre, dalla ricostruzione di un ambiente tropicale, alla lingua di ghiaccio che si può toccare, alla storia dell'evoluzione dell'uomo.

Palazzo delle Albere, ex sede del Museo di
Arte Moderna e Contemporanea
Finita la visita riprendo la strada verso il centro città, destinazione lo Spazio Archeologico Sotteraneo del Sas, in Piazza Cesare Battisti. L'ingresso è un pò nascosto, girovago un pò tra la piazza e suoi tavolini e finalmente lo trovo. Scendo una breve scalinata ed eccomi fare un salto indietro nel tempo di circa 2000 anni. Nel sottosuolo del centro storico di Trento rivive un frammento della Tridentum romana. L'ingresso costa soltanto 2 euro e alla reception viene consegnata gratuitamente una piccola guida. All'interno dell'area espositiva si può camminare sul basolato di una strada romana, più precisamente un decumano minore,

Tratto della strada romana con impianto fognario.

lungo il quale si affacciano una villa con degli esempi di mosaici e un'officina vetraria. Si possono così notare i resti di quella che doveva essere la cucina con annessa latrina e il sistema di riscaldamento a "suspensurae". 

Finito il percorso risalgo in superficie e decido 
di perdermi un pò per le vie di Trento e per i 
suoi numerosi negozi, prima di ritornarmene a Treviso.